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HIT MOLL, LA BANDA STERN, DRAGONERO E LILITH: INTERVISTA A LUCA ENOCH

Illustrazione di Luca Enoch realizzata per la litografia
distribuita gratuitamente allo stand della Sergio Bonelli Editore
in occasione di Lucca Comics and Games 2010


La scorsa settimana vi anticipai della pubblicazione da parte delle Edizioni BD di Hit Moll, romanzo grafico realizzato da Luca Enoch e Andrea Accardi per la Sergio Bonelli Editore ma poi, per scelte editoriali della redazione della casa editrice editrice milanese, mai pubblicato. Per parlare di Hit Moll, della sua tribolata vita editoriale e per fare il punto della situazione sui suoi progetti passati e futuri ho contattato Luca Enoch. Ne è nata una (spero) piacevole chiacchierata che vi propongo di seguito.

I N T E R V I S T A   A   L U C A    E N O C H

particolare di una tavola di Hit Moll
disegni di Andrea Accardi
Sui cataloghi librari di questo mese è stata annunciata la pubblicazione di Hit Moll, un romanzo a fumetti realizzato da te e Andrea Accardi che, prima di approdare alle edizioni BD, ha avuto una vita editoriale abbastanza tribolata. Ci potresti raccontare che cosa è successo?

Hit Moll è stato pensato e scritto per la collana dei Romanzi a Fumetti di Sergio Bonelli Editore. È successo che l’editore, vista la prima parte della storia disegnata da Andrea, ha avuto un ripensamento. Del tutto legittimo, ma assolutamente inaspettato, almeno per me. Io e Accardi ci siamo trovati quindi nella strana situazione di continuare a farci produrre una storia a fumetti che non aveva più un editore.

Dopo il rifiuto, avete mai pensato di mollare e interrompere la copertura del Romanzo che, a quel punto, presumo era anche senza copertura economica?

Non era senza copertura; Bonelli ha tenuto fede ai suoi impegni e ha prodotto la storia fino alla fine, occupandosi allo stesso tempo di trovare un editore alternativo.

Un comportamento, va detto, estremamente corretto. Qual è la trama e qual è l’ambientazione di Hit Moll?

Protagonista è una giovane donna, in una non ben identificata città nel sud della Francia, che si ritrova a dover prendersi cura del padre, un sicario della mafia colpito da un ictus e ricercato da polizia e criminali. Per far fronte alle costose cure del padre, lei prende in mano la sua attività, accettando i vari contratti che si accumulano nella sua casella postale. Un contratto diverso dagli altri farà precipitare la già precaria situazione, fino alla drammatica resa dei conti finale.

In rete e alle fiere si sente spesso gli appassionati chiacchierare tra loro di Hit Moll, e dei motivi per i quali Sergio Bonelli non ha voluto includere l’albo nella sua collana di romanzi. Spesso si sente parlare di contenuti scandalosi o poco in linea con la politica editoriale della casa editrice milanese. Secondo te quali sono le motivazioni?

I contenuti e l’approccio narrativo sono certamente anomali rispetto alla produzione canonica bonelliana, ma la collana dei Romanzi era stata pensata da Vietti e da me proprio per potervi includere storie che non avrebbero trovato posto altrove. Ora, dopo così tanto tempo e in una nuova veste editoriale, questa storia risulterà molto meno scandalosa di quanto ci si può aspettare.

Certo, immagino che dopo tante parole e tanta attesa le aspettative, soprattutto quelle dei detrattori della Bonelli e di coloro che criticano la politica editoriale e contenutistica dell’editore, potrebbero andare deluse… quello che mi chiedo, e naturalmente ti chiedo, nel caso di Hit Moll si può parlare di censura?

No, non si tratta di censura. L’editore non mi ha cambiato i dialoghi senza dirmelo o ha sbianchettato le tavole senza consultare il disegnatore. Quella è censura. L’editore, come era suo diritto da contratto, ha rinunciato a pubblicare la storia in toto e si è dato da fare per trovare un altro editore. La cosa può essermi dispiaciuta ma non c’è stata scorrettezza.

Per quanto tempo Hit Moll è rimasto nel cassetto in attesa di un editore?

Direi fino all’anno scorso, quando è stato deciso di concedere i diritti di pubblicazione alle Edizioni BD.

altro particolare tratto da una tavola di Hit Moll
i disegni son sempre di Andrea Accardi

La versione pubblicata dalle edizioni BD sarà la stessa presentata alla Bonelli o avete approfittato del tempo trascorso per rivederla e correggerla?

Sarà la stessa, a parte un lavoro di editing necessario per aggiornare la storia, rivedere alcuni dialoghi e correggere le incongruenze di sceneggiatura che si sono create a causa anche del prolungato tempo di produzione.

Dopo una prima fase di incertezza, durante la quale si temeva che l’editore potesse sospendere la produzione, la collana dei Romanzi a Fumetti è decisamente decollata. Negli ultimi tempi sono stati annunciati almeno tre romanzi e molti sembrano essere gli autori desiderosi di contribuire. Con Stefano Vietti sei stato l’ideatore di questa collana. Senti che il progetto attuale sia ancora lo stesso che inizialmente concepiste?

Inizialmente Vietti e io, nelle parole dell’allora direttore Decio Canzio, avremmo dovuto mettere in lavorazione almeno una decina di storie. Poi è arrivato uno stop imprevisto, i soggetti proposti non venivano più approvati e il nostro entusiasmo si raffreddò sensibilmente. Ultimamente anch’io ho sentito di altre storie in lavorazione ma è tutto gestito internamente dalla redazione. Non so cosa riservi il futuro a questa collana.

Che fine hanno fatto le proposte dei Romanzi scartate? Sono riposte in qualche cartella del tuo computer in attesa di essere ripescate?

Nel cassetto dei progetti inediti, dove si spera maturino come il buon vino.

In futuro svilupperai altri romanzi per questa collana?

Non credo proprio.

Morgana
illustrazione di Mario Alberti
Negli scorsi anni hai sviluppato per il mercato francese la serie di Morgana, la cui vita editoriale è stata interrotta a causa delle difficoltà economiche del suo editore. Credi ci sarà in qualche modo la possibilità di riprendere la narrazione delle gesta del tuo personaggio?

La vedo molto ma molto difficile. In Italia non esistono soggetti editoriali che siano in grado o anche interessati a produrre il seguito della saga tecno-fantasy. In Francia la situazione degli Umanoidi è ancora traballante e, al momento, nessun editore transalpino vorrebbe riprendere in mano un personaggio interrotto di un’altra casa editrice, dopo così tanto tempo.

Negli ultimi tempi sei protagonista di una gran serie di progetti. Oltre alla splendida Lilith, stai collaborando con Stefano Vietti allo sviluppo della serie regolare di Dragonero e stai realizzando una graphic novel sulla Banda Stern. Come riesci a far convivere tutti questi impegni contemporaneamente?

Lavoro anche dopo cena ;-) Scherzi a parte, si tratta di un momento di super lavoro, che si stabilizzerà in futuro. “La banda Stern” è una storia singola, Lilith è comunque una serie a termine, anche se miro ai 18/20 numeri, come per Gea, e siamo arrivati a circa un terzo della vicenda. Con l’avvio della produzione della serie mensile di Dragonero, penso di non mettere in cantiere nulla di impegnativo per i prossimi anni.

Illustrazione di Luca Enoch realizzata per la litografia
distribuita gratuitamente allo stand della Sergio Bonelli Editore
in occasione di Cartoomics 2010

Dopo una serie di episodi caratterizzati da una stretta continuità narrativa ma tutto sommato autoconclusivi e leggibili a se stanti, Gea si è trasformata in una epopea corale. Con uno stravolgimento nettissimo dei presupposti, delle ambientazioni e delle atmosfere iniziali della serie. Per Lilith è lecito attendersi una struttura narrativa simile?

Avrà un’evoluzione narrativa opposta rispetto alla biondina: mentre in Gea la vicenda si è fatta sempre più drammatica col procedere delle storie, fino ad arrivare a un’ecatombe planetaria in cui Gea svolgeva il ruolo di leader, in Lilith la solitudine e la cupezza della protagonista verranno stemperate dalla permanenza in un ucronia finale, che occuperà gli episodi finali, in cui lei potrà finalmente allacciare delle vere relazioni umane e sentimentali. E anche divertirsi un po’…

Parlami di Dragonero. Come è nata l’idea di trasformare in serie regolare il seguito del primo romanzo?

Dragonero, nelle nostre teste, è sempre stata una serie canonica. Prima di Gea, Vietti e io stavamo proprio studiando una serie mensile di genere fantasy da presentare in Bonelli. La proposta dell’editore per una serie semestrale interamente autogestita – Gea – ci fece riporre Dragonero nel cassetto fino all’opportunità dei Romanzi a fumetti. In seguito al buon successo editoriale del primo DN, la redazione ci chiese di lavorare a un secondo episodio; poiché gli autori non si accontentano mai, Stefano ed io abbiamo rilanciato proponendo la serie mensile e questa volta l’editore, preso per sfinimento, ha dato l’ok.

A che punto siete con lo sviluppo del progetto e come vi suddividete i compiti tu e Stefano Vietti?

Siamo in piena produzione. Abbiamo selezionato una dozzina di disegnatori per lo staff della serie, stiamo scrivendo le sceneggiature dei primi episodi e già due disegnatori sono al lavoro su mie sceneggiature. Io e Stefano decidiamo la successione degli episodi, gli argomenti da trattare per presentare il mondo di Dragonero e, alla fine, scegliamo quali storie sceneggiare in base alle preferenze personali.

una suggestiva vignetta di Giuseppe Matteoni per Dragonero


Tra gli autori che collaborano con la Sergio Bonelli Editore tu sei uno di quelli considerati più di rottura, innovativo e “autoriale”. Eppure, come tutti gli altri, realizzi fumetti in bianco e nero, pubblicati in formato “a quaderno”. Se ti venisse data la possibilità di controllare maggiormente il prodotto finito, cosa ti piacerebbe davvero rivoluzionare?

Non farei comunque un fumetto a colori, non è nelle mie corde. Non so colorare bene e, affidarsi a un colorista significherebbe in ogni caso non aver completo controllo sul prodotto. Piuttosto preferirei collaborare con un altro disegnatore, in veste di sceneggiatore. Mi piacerebbe provare a disegnare in una gabbia alla francese, per la libertà di taglio della tavola che essa permette.

L’adozione della gabbia alla francese credo richiederebbe necessariamente un cambio di formato, giusto? In ogni caso, l’adozione di questa soluzione grafica e narrativa come cambierebbe il tuo approccio alla storia?

Non solo un cambio di formato, ma un taglio della tavola radicalmente diverso. Basta vedere in “Morgana” come Mario ed io abbiamo posizionato le vignette e utilizzato illustrazioni al vivo del formato, spesso su doppia pagina, per ottenere un certo effetto visivo. Quel tipo di taglio non è possibile nel formato bonelliano.

Sei da sempre un osservatore molto attento della realtà che ci circonda (il tuo blog ne è una splendida testimonianza), ebbene negli ultimi giorni il nostro piccolo mondo è sconvolto da una serie di eventi davvero drammatici. Dalla guerra in Libia alla crisi nucleare in Giappone, come vivi gli eventi di questi giorni?

Li vivo con la triste consapevolezza di vedere un po’ sempre le stesse cose: un altro terremoto con migliaia di vittime, un altro disastro nucleare, altre bombe sulla testa di Gheddafi. Magari questa volta lo prenderanno. Io però mi ricordo bene il tendone a Roma, le decine di ragazze per la lezione sul Corano e l’omaggio di Silvio… Bacio le mani a’ vossia.



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3 commenti:

Debris ha detto...

Spiace davvero che Luca abbia deciso di non scrivere più romanzi per la Bonelli...è una perdita per questa collana...davvero ed è ben seria la questione di Hit Moll davvero..Certamente si tratta di long Seller alla fine che impegnano tanto autori che editori per parecchio tempo e può accadere ma davvero è una situazione molto pesante...

E si tratta di Bonelli sergio, che ha un certo senso del fumetto...

Mi chiedo cosa lo abbia spinto a rinunciare ad un'opera come questa...io penso sia un errore che Hit mool pagherà fin troppo caro...16 euro sono parecchi...Ed i romanzi Bonelli perdono un'operache poteva ben caratterizzarla - si a me entusiasma il Grande Belzoni ma per il personaggio, alla fin fine avremo una normalissima storia di avventura!! nei canoni Bonelli mi immagino...

I romanzi dovrebbero osare qualcosina...Belle le note su Dragonero e l'immagine dedicata a Gea che non conoscevo.

P.s. a proposito del Cartoomics, darei un'occhiatina al sito ufficiale dell'edizione 2011.

Anonimo ha detto...

bell'intervista, complimenti

Carlo ha detto...

Ho già ordinato alla mia fumetteria di fiducia il volume Hit Moll edito da BD poichè la storia mi intriga. Sono rimasto piuttosto sorpreso che un editore di esperienza ed un uomo di grande signorilità come Sergio Bonelli abbia preso una tale decisione in merito a questo fumetto. Anche se la Bonelli è una casa editrice molto conservatrice, queste collane speciali dovrebbero servire proprio a proporre storie lontane dagli stilemi classici di Tex e compagnia. Ma evidentemente rimane un po' di paura di snaturalizzare il prodotto medio della casa editrice. Anche per il bene del ritrito fumetto italico speriamo nel futuro di assistere ad cambiamento di atteggiamento. Ci vuole più coraggio e non solo negli albi speciali!

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