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L'ULTIMA LETTERA DI JOANNE SIEGEL: "LE FAMIGLIE DEI CREATORI DI SUPERMAN NON MERITANO QUESTO TRATTAMENTO"

Jerry Siegel e Joe Shuster portati in
trionfo dalla loro creatura, Superman
illustrazione di Neal Adams

Dietro le quinte delle storie dei nostri eroi di carta spesso si nascondo vicende umane non troppo note e non troppo edificanti, vicende che ci ricordano che dietro l'industria del fumetto, gli adattamenti cinematografici, i comic book e le graphic novel ci sono esseri di carne e ossa. Persone che con i loro sforzi e i loro sacrifici, con la loro tenacia e le battaglie quotidiane potrebbero ispirare generazioni di lettori più degli eroi che hanno creato. Tra questi spicca di certo Joanne Siegel, una donna che nel mondo dei fumetti è famosa per vari motivi. Oltre ad essere la moglie di Jerry Siegel, creatore in coppia con Joe Shuster di Superman, Joanne  fu il modello originale su cui si basarono gli autori per dare un volto a Lois Lane.

Ma Joanne Siegel, recentemente scomparsa all'età di 93 anni, non è ricordata solo per la sua bellezza o per essere stata la moglie di uno degli autori di Superman, ma soprattutto per la determinazione con cui instancabilmente nel corso degli anni ha intrapreso una battaglia legale per reclamare i diritti del personaggio co-creato dal marito, diritti che furono ceduti dagli autori per la cifra di 130,00 dollari ma il cui franchising oggi frutta un valore a nove cifre per la Time Warner, azienda proprietaria della DC Comics.

Negli scorsi giorni, la rivista on-line Deadline ha pubblicato l'ultima lettera scritta da Joanne Siegel alla Time Warner. Due soli mesi prima della sua scomparsa, la donna indirizzava una missiva a Jeffrey Bewkers, CEO della Time Warner, all'interno della quale chiedeva che le fosse liquidata la sua quota di utili, dovutale per legge, relativa agli introiti del 1999. Così mentre i legali del colosso giocavano a evitare l'inevitabile e dilatavano i tempi, la donna scriveva una accorata lettera con la quale dimostrava di avere le stesse doti che caratterizzano il personaggio da lei ispirato, quella Lois Lane che si contraddistingue per il coraggio, la grazia e una ostinata ricerca della giustizia.


La vertenza sulla proprietà dei diritti di Superman si protrae da molti anni, e gli eredi di Jerry Siegel hanno avuto un importante riconoscimento nel 2008, quando gli furono riconosciuti i diritti (e parte degli introiti) relativi alla pellicola dell'uomo d'acciaio del 1999. Un precedente pericolo per la Time Warner che ha da subito temuto, e cercare di impedire, che agli eredi venissero riconosciuti anche i diritti del resto del brand commerciale di Superman. Così, se per il prossimo film dell'azzurrone si continua a prevedere una gestione mista dei diritti, i legali della casa produttrice cercano in tutti i modi e con tutti i mezzi di rendere difficile la vita degli eredi di Siegel, anche ricorrendo alla "molestia" come descrive Joanne Siegel nella lettera che mi accingo a presentarvi: 



10 DICEMBRE 2010

Alla c.a. di Jeffrey L. Bewkes
Presidente e Amministratore Delegato
Time Warner Inc.

Caro Jeff,
Sono Joanne Siegel vedova di Jerry Siegel, creatore di Superboy e co-creatore, con Joe Shuster, di Superman. Nel corso degli anni è sempre stata mia abitudine tenermi in contatto con i presidenti del consiglio di amministrazione della vostra azienda sin da quando Steve Ross era al comando della  Warner Communications.

Dopo questa presentazione, la vedova di Jerry Siegel, descrive i suoi rapporti con i predecessori di Jeffrey Bewkes. Dai cortesi e disponibili Steve Ross e Jerry Levin, fino ad arrivare a Dick Parsons, amministratore che, secondo la donna, non è stato affatto cordiale e ha ingaggiato avvocati arroganti e favorevoli ad andare allo scontro in tribunale. 

"Adesso il Presidente e Amministratore Delegato sei tu. Poiché tra la mia famiglia e la tua azienda è in corso un contenzioso ho evitato di scriverti. Ma la mia esperienza mi fa pensare di aver sbagliato, se ti avessi scritto prima forse non saremmo arrivati a questo punto. 

Mia figlia Laura ed io, così come gli Shuster, non abbiamo fatto altro che chiedere i nostri diritti d'autore in osservanza alla legge sul copyright. Eppure, la tua azienda ha scelto di farci causa.


Il primo dicembre ho compiuto 93 anni. Sono abbastanza vecchia per essere tua Madre. Ho cresciuto dei nipoti. Purtroppo non godo di ottima salute. Il mio cardiologo ha trasmesso dei documenti ai tuoi avvocati per informarli che soffro di una patologia cardiaca grave, se mi si costringe a dover fare un'altra deposizione la mia vita potrebbe essere messa in pericolo, potrei essere colpita da un attacco di cuore o da un ictus. I farmaci che assumo, non privi di effetti collaterali, mi costringono a non allontanarmi troppo da casa e dai servizi igienici. Pur tuttavia i tuoi avvocati richiedono che io mi presenti un'altra volta in tribunale per prestare una nuova deposizione. Poco importa se già ne ho fatta una che mi ha impegnato una intera giornata e se mi verranno chieste le stesse cose. E' chiaro che i tuoi avvocati abbiano l'unica finalità di rendermi la vita difficile. 


Anche la mia cara figlia Laura è in condizioni di salute gravi, è affetta da sclerosi multipla, artrite, fibromialgia, disturbi alla colonna vertebrale e artrite. Ha già dovuto presentarsi due volte per deporre. I suoi medici hanno scritto dei memoriali nei quali dichiaravano che non sarebbe opportuno sottoporla ad una ulteriore deposizione. Tuttavia i tuoi avvocati hanno chiesto una nuova deposizione, nel tentativo di molestare anche lei. 


Per questo motivo ti chiedo di non adottare questa tattica per evitare di  riconoscere i nostri diritti. Davvero credi che le famiglie dei creatori di Superman meritino di essere trattate in questo modo?


Come sarai ben consapevole, la DC Comics e la Warner Bros. nel corso degli ultimi 72 anni hanno enormemente approfittato della meravigliosa creazione di Jerry e Joe.  Superman ha fruttato più di un miliardo di dollari alla DC nel corso di questo tempo. 


Lo scopo che mi prefiggo con questa lettera è triplice: 


Protestare per le molestie effettuate contro di noi, molestie che non vi fanno guadagnare nulla se non sangue amaro e l'inasprimento della nostra battaglia.


Protestare per le molestie al nostro avvocato, ingiustamente accusato di comportamento scorretto; accusa mossa solo per il futile tentativo di privarci del nostro consulente legale.


Per metterti al corrente che quella tra noi è solo una questione d'affari e che continuare per anni e anni questa controversia servirà solo a far arricchire i vostri avvocati. 


Questa non è solo una controversia come tante altre. Il pubblico e stampa sono interessati a Superman e noi e vogliono essere informati riguardo la nostra controversia. 


La soluzione per risparmiare tempo, fatica e soldi sarebbe quella di provare a cambiare punto di vista. 
A Laura e me spetta la nostra quota di utili su Superman dal 1999. Se aveste considerato quanto ci spetta alla stregua di una fattura, avreste potuto saldarla così come fate con le bollette della vostra azienda, alla stregua di una faccenda d'affari come tante altre, evitando di impelagarvi in una causa che si protrae da ormai cinque anni. 


Anche se sono certa che passerai questa lettera ai tuoi avvocati, la decisione finale spetta a te.
La buona reputazione e l'immagine di una società si basano sui risultati che essa è in grado di conseguire, spero che tu possa impegnarti personalmente affinchè questa vicenda venga gestita con correttezza. 


Una tua risposta cordiale sarà molto apprezzata. 

Cordiali saluti,
Joanne Siegel

a sinistra una giovane Joanne Siegel
a destra Lois Lane, le cui fattezze furono a lei ispirate

5 commenti:

Pangio ha detto...

Da amante del fumetto e da avvocato (civilista)la notizia mi ha profondamente addolorato.
Ma, e non lo dico per difendere la mia categoria, i primi responsabili di questo deplorevole comportamento sono i dirigenti della Dc.
Infatti è sempre il cliente che detta al legale la linea da seguire e il legale traduce in atti processuali i desideri del suo assistito.
Ovviamente, l'avvocato che ha una visione un pò meno gretta della sua professione e più "umana" sa che a volte deve convincere (per tanti motivi) il cliente a cedere su qualche punto e ad essere più accondiscendente e sa che deve essere pronto, se necessario, a rinunciare al cliente (e, quindi, alla parcella).
Nel caso di specie, è veramente squallido il quadro che emerge: stuoli di avvocati, (immagino)lautamente pagati che vessano e perseguitano, (ab)usando (del)la legge, una vecchina che, come risulta dalla lettera, aveva un grande animo.
Putroppo anche nel nostro paese avviene la stessa cosa e spesso la legge viene utilizzata per nuocere agli altri o per sottrarsi ai propri obblighi giuridici e morali.
Chiedo scusa per lo "sfogo", ma come ho detto mi sento addolorato e tre volte addolorato: come fan del fumetto, come legale e, soprattutto, come essere umano .

Comix Factory ha detto...

ciao Pangio, grazie davvero del tuo contributo!

LUIGI BICCO ha detto...

Un documento davvero importante (e triste). Complimenti a te per averlo pubblicato in italiano.

Solo una cosa. Quando parli della "pellicola dell'uomo d'acciaio del 1999" nell'ultimo paragrafo, presumo tu ti riferisca a Superman 4 del 1989, giusto?

Comix Factory ha detto...

Ciao Luigi,
in effetti non sono stato molto chiaro, credo che negli USA una sentenza del 1999 abbia riconosciuto (solo per i film, per il quarto credo) il pagamento degli utili agli eredi

LUIGI BICCO ha detto...

Ops, ok.
Volevo solo capire
meglio la questione.

Grazie :)

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