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MARVELCUTION: LA CASA DELLE IDEE TAGLIA I COMPENSI AGLI AUTORI


alcuni omnibus pubblicati negli USA dalla Marvel

Le notizie provenienti dagli USA, e in particolar modo dalla Marvel, sono sempre meno rassicuranti. Dopo aver licenziato alcuni collaboratori, aver tagliato i costi interni agli uffici e stabilito nuovi livelli per i minimi di vendita che devono raggiungere le testate al fine di garantirsi la sopravvivenza in libreria (un livello che non ha garantito la pubblicazione ad alcune miniserie troncate a metà - come nel caso di All Winner Squadron del nostro Carmine Di Giandomenico - o di alcuni progetti speciali - come Destroyers e Doctor Doom - abortiti prima ancora di vedere la luce) i nuovi dirigenti della casa delle idee hanno approvato un nuovo, e più pericoloso, taglio alle spese.

La dirigenza della Marvel, infatti, ha provveduto a rinegoziare unilateralmente il contratto con gli autori, in particolar modo modificando la clausola inerente il pagamento delle royalties per la pubblicazione delle raccolte in volume. Il contratto precedente prevedeva, infatti, l'anticipo di una percentuale del 30% da versare all'autore nel momento in cui sarebbe stata data alle stampe la collected edition; ebbene con i nuovi contratti quella percentuale scende al 25%.

La decisione adottata dalla Marvel potrebbe rivelarsi una pericolosa arma a doppio taglio, un provvedimento autolesionistico. La "rettifica" di questa percentuale, infatti, potrebbe scatenare il malcontento degli autori di punta in forza alla casa editrice, proprio quelli che producono opere il cui successo commerciale è garantito, destinate dunque a essere raccolte in volume e ad assicurare un ulteriore guadagno agli autori. Come reagiranno gli autori a questa rinegoziazione? Possibile che generi un malcontento tale da portare ad alcune illustri defezioni? Nei prossimi mesi avremo le prime risposte....

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando finiranno i tagli con autori, disegnatori, collaboratori, inizieranno quelli con i rapporti esteri. Attualmente, la Disney, in quanto proprietaria della Marvel, guadagna zero euro dal contratto attuale con la Panini (che, pubblica i fumetti Marvel in vari Paesi del mondo senza sborsare un euro in licenze, ma pagando nella sostanza con una attività di gestione di diritti nei mercati esteri - attività che recentemente la Disney ha tolto alla Panini per gestirla in proprio).
Perciò, è presumibile che nel 2012-13 decida di non rinnovare o risolvere l'attuale contratto con Panini e gestire direttamente i fumetti Marvel in Italia con la sua succursale. I vantaggi sarebbero immediati: avvalendosi della struttura Disney Italia, i ritorni degli investimenti sarebbero sicuri e il Marvel Universe (oggi confinato in una nicchia di poco più di cinque-seimila appassionati) tornerebbe ad essere grande come negli anni settanta del secolo scorso.
E' probabile che, consci di questa possibilità, gli attuali dirigenti della sezioni comics della Panini stiano disperatamente cercando di avviare trattative con Disney per traghettare il personale che attualmente gestisce le testate Marvel nella Disney Italia.
Uno scenario che la Disney non può accettare: perchè continuare a gestire il Marvel Universe in Italia con collaboratori e personaggi che non hanno dato e non stanno dando risultati apprezzabili e resi ancora più neri dalla crisi economica?
Come scritto in un articolo di questo blog, tra pochi mesi la Marvel Italia potrebbe tornare con un vestito nuovo che si chiama Disney Italia. E le pubblicità dei fumetti Marvel appariranno sulle pubblicazioni Disney con un ritorno di visibilità enorme.
La rinascita Marvel in Italia deve passare necessariamente attraverso il defenestramento e/o allontanamento dell'attuale gruppo di persone che attualmente gestiscono le testate Panini. Una strada obbligata: o la Disney vedrà sicuramente compromesso il suo investimento fatto 2 anni fa quando comprò la Marvel Comics.

Anonimo ha detto...

La Marvel italiana lo aveva già fatto da parecchio tempo.

Anonimo ha detto...

"Marvel Universe (oggi confinato in una nicchia di poco più di cinque-seimila appassionati) tornerebbe ad essere grande come negli anni settanta del secolo scorso."
Aaaaah ah ah ah ah!
Ma che droga usi?
E poi, non lo sai che anche la Disney Italia se la sta passando da cani?
Una fusione Marvel Italia-Disney Italia sarebbe come mettere insieme due miserie in un'unica grande tragedia.
Non so perché tu ce l'abbia con il gruppo dirigente della Panini, ma le tue previsioni sono farlocche.

Superheld ha detto...

Disney Italia è una azienda che, in questo momento, non ha problemi. Non di fusione si tratterebbe (nessuno ha mai parlato di fusione), ma di passaggio dei diritti di pubblicazione dalla Disney americana (che ne è la titolare) alla Disney Italia (sua succursale). Panini non è proprietaria di quei diritti e già negli ultimi tempi, la Disney gli ha prima tolto l'attività di gestione dei diritti Marvel sui mercati internazionali e poi gli ha impedito di continuare a pubblicare le testate "kids": Disney Italia già pubblica le testate della Marvel ed è solo l'inizio.
L'accenno alla droga è una pauroda caduta di stile (nella speranza che non tradisca tragiche propensioni dell'autore del commento che mi ha preceduto), mentre il termine "forlocche" può essere più serenamente associato all'idea di chi pensa che, continuare con l'attuale gestione, porti benefici al Marvel Universe.

Superheld ha detto...

Disney Italia è una azienda che, in questo momento, non ha problemi. Non di fusione si tratterebbe (nessuno ha mai parlato di fusione), ma di passaggio dei diritti di pubblicazione dalla Disney americana (che ne è la titolare) alla Disney Italia (sua succursale). Panini non è proprietaria di quei diritti e già negli ultimi tempi, la Disney gli ha prima tolto l'attività di gestione dei diritti Marvel sui mercati internazionali e poi gli ha impedito di continuare a pubblicare le testate "kids": Disney Italia già pubblica le testate della Marvel ed è solo l'inizio.
L'accenno alla droga è una pauroda caduta di stile (nella speranza che non tradisca tragiche propensioni dell'autore del commento che mi ha preceduto), mentre il termine "forlocche" può essere più serenamente associato all'idea di chi pensa che, continuare con l'attuale gestione, porti benefici al Marvel Universe.

Anonimo ha detto...

@Superheld.
"pauroda (sic) caduta di stile"? Ma se è la prima volta che scrivo qui, come puoi attribuirmi uno stile?
Pensare che i fumetti Marvel possano ritornare a vendere come negli anni settanta, non è il parto di un visionario? O di qualcuno sotto l'influsso di stupefacenti?
Nessuna casa editrice sta andando bene, tranne quelle che pubblicano testi scolastici e universitari. Quindi neanche la Disney ve bene. Le vendite sono in caduta libera, lo sanno tutti.
E quando parlo di Disney parlo di fumetti, come quando parlo di Panini non parlo di figurine.
"Nessuno ha mai parlato di fusione": neanche io, se sai leggere. Per "fusione Marvel Italia - Disney Italia" intendo i due universi fumettistici, non le due case editrici (anche perché Marvel Italia non esiste più).
Il gruppo dirigente di Panini è cambiato, nel corso degli anni, così come quello di Disney, ma l'emorragia di vendite non si è farmata per nessuno dei due gruppi.
Se la carta non vende più, c'è poco da fare.
Se Disney Italia si metterà a pubblicare i fumetti Marvel, aumenteranno i lettori? Solo di Marvel o anche di Disney? Io, sinceramente, non credo.
Se voi ci credete, buon per voi.

Superheld ha detto...

Ancora ripetuti accenni alla droga: non un buon segnale, oltre che una tendenza che tradisce forse conoscenze dirette del fenomeno. Male, ragazzi, male.
Augurarsi che i fumetti Marvel tornino a vendere bene come tanti anni fa, è normale. Augurarsi il contrario è un cattivo segno di attaccamento ad un fenomeno negativo.
Il passaggio dei diritti Marvel alla Disney non può che portare bene all'Uomo Ragno e soci (specie in fatto di vendite). La "fusione" dei due universi fumettistici è allo studio e all'attenzione dei dirigenti Disney in questo momento. Il futuro è già arrivato, visto che Disney Italia pubblica già (e con ottimi risultati di vendite) le testate Marvel per il pubblico dei bambini.

Anonimo ha detto...

@Superheld:
Ok, ho capito.
Io vedo cose strane perché mi drogo.
Tu vedi cose impossibili anche senza drogarti.
L'unico mio cruccio è che, quando NON si realizzeranno le tue previsioni, nessuno ti sentirà dire: "Lo ammetto, ho detto un mucchio di scemenze".
In compenso ti prometto che quando le vendite dei supereroi Marvel saranno tornate ai fasti degli anni Settanta, io smetterò di drogarmi: non ne avrò più bisogno.
Chiudo e non rispondo più.
Tanto c'incontreremo nel paradiso dei fumetti, dove Disney e Marvel ci accoglieranno dall'alto delle loro vendite.

Superheld ha detto...

Non conosco le tue abitudini, salvo quello che può essere oggetto di deduzione da un uso ripetuto di certe espressioni. Rilevo, invece, che se il abituale modo di porti in una discussione civile significa usare frasi come: "l'unico mio cruccio è che, quando NON si realizzeranno le tue previsioni, nessuno ti sentirà dire: Lo ammetto, ho detto un mucchio di scemenze".
Nessun contributo può venire dalle tue argomentazioni (che hanno bisogno di essere condite da parole come quelle che ho messo tra virgolette per rafforzarsi).
Intanto, Disney Italia "già" pubblica testate Marvel (esattamente, quelle kids, tolte di recente alla Panini). E questo è un dato di fatto.

Anonimo ha detto...

Superheld ha ragione.
I ragazzi non comprano più gli albi Panini e mettono i soldi risparmiati nei loro porcellini salvadanaio.
Poi, quando Disney inizierà a pubblicare le serie Marvel, romperanno i loro porcellini e correranno in edicola a comprare gli albi pubblicati dalla Disney Italia.
Così finalmente le loro mamme potranno usare gli Iphone come sottobicchieri e gli Ipad come sottopentole. E potranno anche regalare ai bambini poveri i videogiochi Sony e Nintendo, facendo spazio nelle camerette per gli albi Disney Italia.
Proprio così.
Superheld non si droga: prevede il futuro.
Credete a Superheld.

Superheld ha detto...

Una spruzzata di ironia è utile per sdrammatizzare (non quando viene usata per insultare gli altri utenti), ma non risolve il problema. Il ritornello del tipo "i fumetti non vendono perchè i giovani sono attratti dalle cose elettroniche" andava di moda anni fa e serviva agli editori del tempo per giustificare i loro fallimenti. E ora vogliamo tirarli di nuovo in ballo per giustificare gli sbagli e i fallimenti di quelli attuali?
Per cortesia, la Marvel (in Usa e nel resto del mondo) vive un momento altamente drammatico. In America serve la sterzata. Dobbiamo augurarci solo che i pesanti tagli che stanno attuando siano accompagnati da seri progetti di rilancio (pur se criticabile, il rilancio della DC sta producendo risultati incoraggianti), mentre sul fronte dei mercati esteri, le strategie dei vecchi licenziatari (che fondano le strategie di pubblicazione su logiche antidiluviane) sono insoddisfacenti. Il cambio (di editore, di gestione e di personale) è necessario e inevitabile. E' sigificativo osservare che questi cambiamenti siano decisi dalla Disney, ansiosa di proteggere il grosso investimento fatto nel 2009 (quando comprò la Marvel). I contratti di allora, negoziati con i vertici della Casa delle Idee del tempo, non possono essere ritenuti soddisfacenti, nè la Disney può rinunciare alla grandiosa possibilità di gestire direttamente il Marvel Universe nei mercati esteri grazie alla sua formidabile rete di filiali e di personale altamente qualificato.

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