Ads Top

DA GEORGE R.R. MARTIN A IRREDIMIBILE: INTERVISTA A PAOLO ACCOLTI GIL

ItalyComics

Di seguito vi propongo una lunga (e spero interessante) intervista fatta da me a Paolo Accolti Gil, intervista realizzata per Mega (la rivista - catalogo edita dalla Alastor che da più di cinque anni ospita le mie chiacchierate realizzati con autori italiani e non). La pubblicazione di questa intervista su questo blog è doverosa, dal momento che, a causa della eccessiva lunghezza, la versione pubblicata su carta è stata sforbiciata in maniera fin troppo evidente. Quella che appare di seguito, dunque, è una specie di director's cut.

Mega 176

I N T E R V I S T A 
P A O L O    A C C O L T I    G I L 


dalla fantasia di Joss Whedon
arriva Angel
Il 2011 ha rappresentato una svolta nella politica distributiva della Italycomics. A fronte di ordini giudicati esigui avete compiuto la scelta di percorrere strade distributive inedite e differenti. Mi potresti spiegare come è maturata questa decisione e in che cosa consiste questo cambio nella politica distributiva della Italycomics?  

Parliamo di una cosa che sta già subendo degli aggiustamenti di tiro ma non mi sottraggo alla domanda. 


La decisione è stata presa dopo che ci siamo sentiti “traditi” dalle fumetterie. 


In precedenza, a causa del calo costante di ordini eravamo stati costretti a diminuire lo sconto praticato al distributore ma per compensare avevamo offerto il reso totale per incentivare a ordinare quella copia in più senza la quale non si esce dalla nicchia. Naturalmente invece di pensare che la vendita di una copia ottenuta a rischio zero avrebbe fatto ricavare anche più di prima quando lo sconto era più alto, le fumetterie hanno abbassato gli ordini invece di aumentarli. 


La “goccia che ha fatto traboccare il vaso” comunque è stata la pressocchè totale bocciatura di un progetto che in un momento di crisi sempre peggiore ritenevo sarebbe stato accolto e preso ad esempio dalle fumetterie, ovvero il mettere a disposizione di ogni fumetteria il nostro intero catalogo gratuitamente e solo con la promessa di riordinare qualsiasi cosa si vendesse. 


Ancora una volta ho sbagliato i miei calcoli: le fumetterie invece di ringraziare e chiedere agli altri editori di fare altrettanto non sono risultate interessate. Tra chi non si è detto interessato perché già li aveva, perché non aveva spazio, perché vende solo manga, perché non ha letto l’offerta (ancora oggi c’è chi mi giura di non averne mai saputo niente), perché io sono antipatico, perché “e però mi tocca pagare la spedizione” e via dicendo, alla fine hanno aderito in una decina. 


A quel punto ci siamo detti: “noi non possiamo stampare meno di un certo numero di copie perché altrimenti i costi sarebbero troppo elevati e alzare i prezzi non è più possibile, le fumetterie ordinano il prenotato dei clienti e hanno un guadagno sicuro, i distributori ordinano il prenotato delle fumetterie e hanno un guadagno sicuro mentre a noi resta solo di lavorare in perdita pagando diritti e tipografia di tasca nostra. Sai che c’è? A questo punto premiamo chi COLLABORA con noi cioè chi ci vede come un alleato della sua attività e penalizziamo chi ci vede, insieme a tanti altri editori, come l’arrotondamento del suo incasso mensile mentre sugli scaffali espone altro. 


Attenzione però, anche così facendo abbiamo cercato di realizzare un metodo per il quale non dovesse rimetterci un distributore che ci ha sempre sostenuto mentre anche la fumetteria non facente parte delle “Fumetterie Specializzate Italycomics” potesse ottenere i nostri fumetti direttamente da noi ottenendo uno sconto molto più alto di prima. In pratica le fumetterie meno “pigre” avrebbero potuto recuperare lo sconto perso ordinando da noi direttamente mentre il distributore, rappresentandoci nelle varie fiere avrebbe venduto e guadagnato molto più di prima contando sul fatto che i nostri titoli erano usciti in poche fumetterie e quindi più ricercati del solito. 

copertina del primo numero de
La Vita e i tempi di Savior 28
ultima (per ora) opera di Jean Marc De Matteis


Il mondo del fumetto italiano, si sa, è generalmente abbastanza refrattario ai cambiamenti o alle rivoluzioni, e il cambio di politica distributiva indubbiamente rappresenta entrambi questi aspetti. Come è stato accolta questa novità da distributori, fumetterie e lettori?

I lettori hanno capito anche se ovviamente non sono rimasti contenti, il distributore seppure perplesso ha seguito le nostre istruzioni, le fumetterie… be’, diciamo che quelle che hanno ordinato direttamente da noi sono pochissime, che però qualcuna si è aggiunta all’elenco di chi ha preso l’intero catalogo in conto deposito e la maggior parte se ne è semplicemente fregata o semplicemente neanche l’ha saputo. Tieni conto del fatto che Pan ci aveva tolto già da tempo da Anteprima e quindi per chi faceva affidamento solo su quel catalogo per ottenere informazioni sulle uscite, noi potevamo anche aver chiuso. 

Come valutate l’impatto di questo esperimento dopo questi primi mesi? 

L’esperimento come dicevo iniziava a dare i suoi frutti ma assai lentamente, quello che mi ha sorpreso di più è stata la vera e propria diffidenza verso le nostre iniziative. Ho letto di gestori che ritenevano che fornire il pack fosse un nostro modo per portare via loro i clienti e indirizzarli al nostro sito commerciale (sic!) quando è palese il contrario: se non hai un mio titolo il tuo cliente potrebbe venire da me direttamente ma se ce l’hai perché mai dovrebbe farlo? E soprattutto, posso affidare il futuro della mia attività a chi ragiona così? Poi è successa una cosa che non era prevista sebbene auspicata, ovvero l’arrivo di A Game of Thrones, che ha fatto sì che anche questa politica venga rivista. Mega tornerà a presentare le novità e non solo le riproposte ma lo scoglio resta accettare il fatto che altri distributori o forse più precisamente “grossisti” come li ha definiti il presidente Afui, beneficino del nostro lavoro quando fanno di tutto per non venderli i nostri titoli. In questi ultimi mesi abbiamo visto di tutto: distributori che ti vogliono vendere ma senza metterti sul loro catalogo mensile, distributori che avvisano i loro clienti di poter avere i tuoi prodotti e ordinarli e poi ti annullano l’ordine bloccando di fatto quel materiale, distributori che si rifiutano di indicarti nei loro siti come editore di ciò che pubblichi…cose che si fa fatica anche solo a commentare tanto sono spiazzanti. 

Drain
la copertina del secondo numero
dell'edizione in comic book
edita da ItalyComics
Concentriamoci un po’ sulla produzione della Italycomics. Con A Game of thrones avete messo a segno un colpo davvero importante; come è stato accolto dai lettori l’adattamento a fumetto di uno dei cicli fantasy più belli della letteratura moderna? E quanto ha beneficiato della bella trasposizione televisiva prodotta dalla HBO e trasmessa su Sky?

Ti dico solo che a Lucca 2009 il nostro record di vendite fu per il volume di Drain, che a Lucca 2010 quel record venne raddoppiato con l’uscita di Spada Giurata, il secondo Hedge Knight sempre di George Martin. Lucca 2011 ha visto il numero 1 di A Game of Thrones vendere 5 volte tanto rispetto a Spada Giurata, una cosa impressionante e tra l’altro senza beneficiare affatto della trasposizione televisiva che ancora non era stata trasmessa. 

Per l’edizione italiana di Game of Thrones hai scelto di non tener conto delle traduzioni, e soprattutto degli adattamenti di nomi, luoghi e personaggi, compiute precedentemente dalla casa editrice che si è occupata di pubblicare il ciclo dei romanzi. Cosa ti ha spinto a compiere questa scelta che, se da un lato privilegia le scelte dell’autore, rischia di creare un senso di spiazzamento tra i lettori del romanzo?

Be’, non abbiamo a che fare con dei bambini: frequento da anni più forum dedicati esclusivamente all’opera di Martin, con migliaia di iscritti ed esistono sezioni interamente dedicate agli errori di traduzione e alle scelte più incomprensibili. E poi se un posto si chiama “Rocca dei Casterly” come posso arrivare a tradurlo “Castel Granito”? 


Digressione: non so se si è capito ma Italycomics non sopravvive grazie all’editoria e questo comporta che o le cose si fanno bene o non si fanno affatto. 


Prima ancora di acquistarne i diritti ho scritto a Martin, gli ho fatto presente la situazione e gli ho chiesto il permesso di attenermi al suo testo più fedelmente di quanto non fosse stato fatto in precedenza. La risposta è stata sì, quindi, in sintesi, non avevo una vera scelta, l’onore lo esigeva. Fine digressione. 


E poi scusa, questo mi fornisce l’occasione di offrire qualcosa di diverso anche a chi avendo già letto i libri e visto la serie televisiva potrebbe fare a meno dell’adattamento a fumetti (che giova ricordare è la trasposizione esatta dei libri, non della serie televisiva). Già nel primo numero del fumetto invece, chi ha letto solo il romanzo troverà un passaggio importantissimo di tutta la storia, andato del tutto perso nell’edizione italiana.

Copertina dell'edizione variant del primo numero
di A Game of Thrones 
La scelta di una distribuzione anticipata solo attraverso il vostro sito, in un momento in cui l’interesse mediatico per il telefilm tratto dalle opere di Martin era all’apice, è stata una scelta che ha aumentato o diminuito la vostra visibilità? 

Con gli utenti finali l’ha senz’altro aumentata ma non è colpa nostra se a tutt’oggi nelle fumetterie italiane sono entrate solo poche decine di copie di A Game of Thrones. Noi l’avevamo annunciato con una newsletter a circa 300 fumetterie già da Agosto. Le migliaia di copie vendute da Hedge Knight negli anni le hanno vendute proprio quelle fumetterie quindi un’idea del prodotto dovevano averla. Se da Agosto a quando è uscito, l’ordine delle fumetterie è stato ZERO perché magari la Newsletter è stata cestinata senza essere letta io non so che farci. Un’altra occasione perduta di visibilità non per noi ma per quelle fumetterie che avrebbero potuto vedere facce nuove nei loro negozi e dimostrare loro che non vendono solo super eroi e manga, o peggio ancora che le hanno viste ma hanno dovuto rispondergli “non ce l’ho” o peggio ancora, e questo mi risulta da tanti che mi hanno scritto, dando la colpa a noi se loro non li avevano ordinati (?!). 

Parliamo del resto della produzione targata Italycomics. Che cosa dobbiamo aspettarci da questo 2012? Quali titoli continuerete a pubblicare e quali novità? 

Non prevedo novità, è inutile continuare a produrre anche ottimi fumetti se la rete di vendita resta quella che è, e quindi dobbiamo prima trovare il modo di ovviare, cercando nuovi punti vendita e rafforzando ulteriormente la vendita online. Dal punto di vista editoriale quindi oltre a proseguire con A Game of Thrones e Angel, l’obiettivo è concludere Hero Squared e riprendere Irredimibile fermo da troppo tempo.


Irredimibile
copertina del primo volume della serie
creata da Mark Waid 


Che risultati vi sta dando la formula (molto intelligente, a mio parere) in base alla quale fornite al lettore la possibilità di scegliere il formato di lettura che predilige? Continuerete a proporre le vostre pubblicazioni in albi spillati, rivista e volume? 

Le riviste sono destinate a morire di morte naturale ovvero per mancanza di serie da inserirvi. Restano spillati e volumi che proseguiranno sicuramente per Angel mentre per Irredimibile che ha perso lettori su tutti e tre i fronti dovremo prendere decisioni drastiche. Probabilmente proseguirà solo in volumi con tiratura ridotta (senza alzare i prezzi) riservando una piccolissima parte della tiratura alla realizzazione di edizioni limitate spillate.

Nessun commento:

Powered by Blogger.