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LA DC COMICS LICENZIA GAIL SIMONE VIA MAIL


Batgirl


Nel mercato statunitense l'avvicendamento di un team creativo su una testata non è, in genere, una di quelle notizie che destano troppo scalpore. E' chiaro che quando a lasciare la direzione creativa di una serie è uno sceneggiatore o un disegnatore tra quelli più amati dai fans c'è sempre un numero di appassionati che se ne lamenta e che dichiara tutto il suo giustificatissimo disappunto (quando Chris Claremont e Peter David lasciarono rispettivamente Uncanny X-Men e Hulk rimasi a lutto per alcuni mesi... e tutto sommato ancora li rimpiango) in tutte le sedi possibili. Il più delle volte, però, considerata la struttura organizzativa dell'industria del fumetto negli USA, il cambiamento viene vissuto come un processo naturale, più o meno doloroso o inaspettato, ma generalmente viene considerato parte della naturale evoluzione nella vita del personaggio e della testata, e viene accolto senza troppo clamore da lettori e addetti ai lavori.

Questo, però, non è il caso del cambio di sceneggiatore che riguarderà a breve la testata di Batgirl. Lanciata dalla DC Comics nell'ambito del New 52, la serie che riportava Barbara Gordon in attività sembrava l'unica ad avere una sceneggiatrice naturale, destinata da sempre a scrivere le avventure della rossa  alleata dell'uomo pipistrello. L'incarico è stato così affidato a Gail Simone, sceneggiatrice da anni ormai al lavoro per la DC Comics (per molto tempo è stata l'unica sceneggiatrice al lavoro su una serie regolare per la casa editrice), davvero entusiasta dell'incarico e incapace di nascondere la gioia di poter finalmente occuparsi della serie dedicata alla sua eroina preferita. Immaginatevi quando, pochi giorni fa, la Simone ha ricevuto una mail di licenziamento da Brian Cunningham, nuovo editor della collana che ha ritenuto la sceneggiatrice non adatta ai suoi piani per la serie.

La scelta di Cunningham naturalmente è indiscutibile e rientra nel pieno delle sue mansioni (la scelta dello staff è appannaggio del ruolo che un editor ricopre), il modo però è tutt'altra questione.

Mercoledì della scorsa settimana, Brian Cunningham,
il nuovo editor di Batgirl, mi ha informato,
con una email, che  non sono più la scrittrice di Batgirl

Al di là della scelta dell'editor, dunque, quello che lascia perplessi è il modo attraverso il quale la sceneggiatrice è stata scaricata: con una mail, senza neanche un faccia a faccia o qualche spiegazione più dettagliata. Attenzione, non stiamo parlando di una collaboratrice free lance della casa editrice, ma di una sceneggiatrice che cura ininterrottamente una collana regolare per la DC dal 2003 e di una delle collaboratrici più "aziendaliste" della casa editrice; sempre pronta a esporsi in prima persona per giustificare le politiche editoriali della DC Comics (anche negli anni passati quando non si aveva una impressione  molto chiara di dove volesse andare a parare la politica editoriale di Dan Didio e soci...).

Negli USA la notizia ha destato molto scalpore, e mentre molti autori si sono profusi per mostrare su Twitter la loro solidarietà alla scrittrice, e qualcuno - facendo riferimento a molte delle scelte compiute dalla DC con alcune delle eroine del suo universo e alle recenti dimissioni di Karen Berger - già parla di evidente politica sessista e discriminatoria. Quello che sembra, invece, evidente al sottoscritto, anche alla luce del recente abbandono in aperta polemica di Greg Rucka e al defilarsi alla chetichella di Grant Morrison e Mark Waid, è che in casa DC è in corso un avvicendamento generazionale, con la vecchia leva di sceneggiatori fedelissimi all'editore pronti (o più che altro messi in condizione) a lasciare ad altri gli incarichi che hanno ricoperto per anni con entusiasmo e passione. Quello che risulta sempre più evidente è la sempre maggiore difficoltà con cui le case editrici gestiscono i rapporti con gli autori.

I dati di vendita di Batgirl (assolutamente buoni) e l'affetto dei fans potrebbero scatenare una protesta in grado di indurre Cunningham ad una retromarcia? Anni fa i Marvel fan riuscirono a riportare Mark Waid alla redini dei Fantastici Quattro, riusciranno i lettori di Batgirl a ripetere l'impresa?

Ecco come, in un primo momento, l'editor Brian Cunningham aveva
pensato di comunicare la notizia del licenziamento a Gail Simone

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non voglio fare l'avvocato del diavolo perché ho solo terrore di quello che sta succedendo nella gestione DC di DiDio e company, tuttavia a me non sembra un problema essere notificato della cessazione di una collaborazione tramite email, anzi.
Bisognerebbe vedere che cosa ci sia scritto in quella mail, che se ben strutturata e motivata si potrebbe rivelare preferibile ad una telefonata affrettata e di circostanza dove magari si potrebbe perdere lucidità e calma e chissà come sarebbe andata a finire come a me è personalmente successo diverse volte.

Per quanto riguarda un incontro fisico per illustrare la situazione bisogna vedere dove si trovasse la Simone e dove gli uffici della DC: forse si pretendeva che la DC pagasse un volo aereo alla Simone o che lei se lo pagasse da sola? Non penso fosse il caso.

Infine sul fatto che la Simone non sia una freelance non sono d'accordo, tutti sono freelance, hanno dei contratti di collaborazione, nella quasi totalità dei casi non esclusivi e quando questi contratti finiscono è probabile che non vengano rinnovati. Quindi parlare di licenziamento non è tecnicamente corretto ed anche un po' malizioso.

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