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MARK WAID: "MI FU OFFERTO DI DIVENTARE E-I-C ALLA DC COMICS, MA POI NON SE NE FECE NULLA"

Mark Waid, raggiante, mostra il premio Eisner vinto
grazie alla sua run su daredevil

Horrenda Errata!! A causa di una imperdonabile errore nella traduzione, la prima versione di questo articolo è risultata un po' ambigua ed errata nel risultato finale. Grazie alla segnalazione di Orlandio ho provveduto a rettificare l'errore e a rimettere a posto il significato di tutto il racconto di Waid. Mi scuso per l'errore. 

In una lunga intervista rilasciata da Mark Waid a Tom Spurgeon (intervista che potrete trovare nella sua "completezza" cliccando QUI), lo sceneggiatore ha rivelato che qualche anno fa, prima che Bob Harras fosse nominato Editor-in-Chief della DC Comics, quell'incarico era stato proposto lui. Waid ha confessato di non essersi sentito davvero pronto a lasciare il suo ruolo di sceneggiatore per qualcosa che, pur potendo rappresentare il coronamento della sua professione, non avvertiva come la scelta giusta:

"Mi fu offerto questo incarico dalla DC all'incirca quattro o cinque anni fa. Dan per un periodo aveva meditato di trasferirsi in un altro settore dell'azienda. Mi invitò a sostituirlo, e presi seriamente la cosa in considerazione e cominciammo a fare delle negoziazioni. Ne parlammo. Sfortunatamente, la cosa non andò a buon fine a causa di faccende che non avevano niente a che fare con me. Durante quella settimana mi chiesi se pensavo che quello potesse davvero essere il passo successivo della mia carriera. Ogni giorno mi sentivo più alto di dieci centimetri. Davvero mi sentivo come "Ragazzo, questo è quanto. Hai guardato le partite degli yankees sin da quando avevi sei anni e adesso sei finalmente arrivato in prima base, alla battuta". I miei dubbi non derivavano dal fatto che sentivo sensazioni come  "tutto è andato in frantumi e adesso hanno bisogno che arrivi io a incollare i pezzi" oppure "caspita, adesso posso giocare con tutti questi favolosi giocattoli." Non si trattava di una questione così semplice. Si trattava più che altro di quella sensazione di essere arrivati a un punto nel quale ero quasi tanto bravo come maestro così come lo ero come scrittore. Mi sarebbe piaciuto moltissimo essere in grado di lavorare con autori più giovani e trasmettere loro le mie conoscenze. Questo non significa che io sono in possesso di tutte le risposte giuste né che sia necessariamente in grado di insegnare le cose giuste. Ho spesso torto in molte delle visioni che ho della vita. E' semplicemente il modo in cui vanno le cose. Mi piace questa parte del lavoro. Mi sarebbe piaciuta l'idea di sedermi con questo gruppo di personaggi e con questa compagine di autori e avere un dialogo significativo riguardo cosa pensavo che bisognava tentare di fare, e si trattava di capire cosa sarei stato in grado di fare per adempiere a questo compito. Credo di aver accumulato talmente tanta esperienza che i miei suggerimenti possano essere presi seriamente in considerazione".

Purtroppo la carriera di Waid alla DC non solo non è continuata nella direzione che lui aveva sperato, ma è stata addirittura bruscamente interrotta. Lo stesso Waid nel corso dell'intervista ha, infatti, raccontato quali sono i rischi del suo mestiere, ha infatti spiegato: "La mia carriera alla DC, circa due o tre anni fa, finì quando fui sfiduciato e buttato fuori a forza. Non dico queste cose con amarezza o rabbia. E' semplicemente un fatto".

Un fatto che ha potuto, dunque, innescare una serie di considerazioni e spingere Waid ad accettare l'incarico di Editor-In-Chief preso i Boom! Studios e, successivamente, a fondare la casa editrice telematica Thrillbent. Sta di fatto che viene spontaneo chiedersi come sarebbe stato trattato il New 52 o l'affaire Before Watchmen se fosse stato Mark Waid a gestire queste cose...

Daredevil
disegni di Paolo Rivera

1 commento:

orlandio ha detto...

Credo che la traduzione ( e quindi il titolo del post ) sia leggermente impropria.

Waid dice:
Unfortunately, it fell through on some counts that had nothing to do with me.
non credo sia lui ad avere rifiutato il lavoro, quanto piuttosto che intendesse dire che la proposta non si è poi concretizzata per cause che non dipendevano da Waid stesso.

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