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FABIO MOON E GABRIEL BÀ: MANIFESTIAMO AFFINCHE' TUTTI ABBIANO LA POSSIBILITA' DI ESPRIMERE LE PROPRIE IDEE

Gabriel Bà e Fabio Moon
in un delizioso autoritratto


La notizia che in Brasile si sia sollevata una forte protesta popolare contro (la costosissima) organizzazione dei prossimi mondiali di calcio (il cui calcio d'avvio è fissato per l'estate del 2014) ha fatto molto discutere, forse soprattutto perché in maniera abbastanza superficiale siamo abituati a identificare il Brasile come un paese gioioso, ricco di vita e allegria e totalmente dedito alla passione per lo sport più amato del mondo. Come se nel popoloso stato sudamericano non ci fossero altri problemi oltre all'organizzazione del carnevale e di una partita di pallone. 

A riportarci con i piedi per terra ci hanno pensato i due (prodigiosi) fumettisti brasiliani (che vivono proprio a San Paolo, una delle città più colpite dagli scontri) Gabriel Bà e Fabio Moon attraverso un post sul loro Blog. Gabriel Bà, in particolare, ha realizzato un post intitolato Tutto il diritto, vero e proprio esempio di graphic journalism nel quale non si sofferma sulle proteste e manifestazioni che si stanno tenendo in Brasile, ma bensì sul diritto che la popolazione ha di esprimere, con civiltà e senza violenze, le proprie opinioni.
Una lezione che potrebbe essere allargata a molte altri del mondo (basti pensare a ciò che sta accadendo in Turchia).

Aiutiamo il Comic Book Defense Legal Found (CBDLF) ogni volta che ne abbiamo l'occasione, per assicurarci che tutte le persone possano esprimere liberamente le proprie opinioni soprattutto nel caso in cui si tratti di artisti [...] Il più delle volte creiamo storie per affrontare argomenti di cui davvero crediamo si dovrebbe discutere, il più delle volte si tratta di opere di narrativa. Di tanto in tanto si parla dell'attualità.
"Non sono il tipo di persona interessata alla politica. Non lo sono mai stato.
Non apprezzo questo tipo di giochi, mi sono spiegato? Giochi di potere.
Così non sono davvero in grado di dirvi se c'è un piano segreto dietro queste manifestazioni contro l'aumento
dei prezzi del trasporto pubblico della città di San Paolo.
Quello che so è che questa gente ha il diritto di lamentarsi.
Il diritto di esprimere la propria opinione.
Senza Violenza.

La settimana scorsa, abbiamo visto la nostra città (San Paolo) trasformarsi in quella che sembrava una zona di guerra, con la polizia che ha risposto con una violenza  estrema a una manifestazione pubblica. La violenza chiede più violenza, e alla fine di una lunga notte giovedì molte persone sono rimaste ferite per nessuna buona ragione, molti hanno finito per essere arrestati e terrorizzati dalle forze di polizia. A tutto ciò aggiungete molti atti di vandalismo e d'improvviso si è perso di vista il motivo per cui quelle persone erano lì: per il loro diritto di lamentarsi e di esprimere le proprie opinioni.

Ogni atto violento indebolisce le azioni che si stanno provando a rinforzare.  La esagerata reazione  violenta della  polizia indebolisce il governo. Gli atti vandalici indeboliscono la gente.Oggi, stavo andando a Largo Da Batata per unirmi a molti altri per difendere il nostro diritto di avere un'opinione. Non è necessario che voi abbiate la mia stessa opinione, ma, senza violenza, sono certo che ne potremmo parlare. 


Amo il Brasile.
Nonostante tutta la corruzione e l'ignoranza, non lo 
cambierei con nessun altro paese del mondo.
E' il mio paese.
Adoro San Paolo.
Nonostante l'alto costo della vita, il traffico, le ineguaglianze,
la violenza, non riuscirei a immaginarmi da nessuna altra parte.
E' la mia città.

Dovendomi confrontare con così tanti problemi e ingiustizie,
tutta quella vergogna, così come tanti altri brasiliani, sono pieno 
di rabbia e avrei voglia di protestare contro il governo.
Ma io non sono mai stato uno che si lagna, o che protesta.
Ho sempre provato a cambiare il mondo con 
le parole, le immagini. Con le idee.
Raccontando storie.
Non racconto storie per dire come stanno le cose,
ma per osservare il mondo e tentare di comprenderlo.
Le storie in cui credo hanno bisogno di 
essere raccontate e nessuno lo sta facendo.  

Ma che cosa accadrebbe se qualcuno mi impedisse
di raccontare le mie storie? Cosa accadrebbe se qualcuno
mi dicesse quali storie potrei raccontare...
e quali no? 


Avverto l'esigenza di raccontare questa storia, 
ma questa storia non può essere raccontata solo dal punto 
di vista degli altri. 
Ho bisogno di assistere di persona a tutto quello che accadrà.
Il 17 Giugno scenderò in piazza per raccontare la mia storia...
e per difendere che hanno le altre persone a raccontare le loro.
(Gabriel Ba - 2013)   


1 commento:

xyle ha detto...

un amaro esempio di come la libertà di stampa è oppressa in tutto il mondo.

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