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LA RICHIESTA DI AIUTO DI UN FAN SPINGE MATT FRACTION A RACCONTARE LA SUA ESPERIENZA CON LA DEPRESSIONE E COME HA FATTO A USCIRNE

Matt Fraction
A taluni autori capita di entrare talmente in sintonia con i gusti e le emozioni dei propri lettori al punto da diventare, per alcuni di questi, dei veri e propri punti di riferimento.

Di recente Matt Fraction è stato protagonista di una questione davvero spinosa capitatagli sulle pagine del suo blog. Come molti altri autori, Fraction dal suo spazio sul web risponde alle domande che gli vengono poste dagli appassionati. Il più delle volte si tratta di rispondere a curiosità inerenti eventi futuri o il ritorno di un personaggio, magari motivare qualche scelta narrativa. Questa volta però si è trattato di rispondere a una vera e propria richiesta d'aiuto:

"Scusami per scaricare questo pesante fardello su di te ma io ho una domanda sincera riguardo la depressione e il suicidio. Non credi che per qualcuno possa essere una soluzione senza alternativa? Non è possibile che ci sia qualcuno che sia davvero stanco e non abbia voglia di andare avanti? Sono consapevole che al mondo ci sono tante cose belle. Si tratta di cose che dovrebbero darti la forza di andare avanti. Ma che succede se non sono affatto interessato?"

Una richiesta piuttosto delicata, che lo sceneggiatore di Iron Man, Iron Fist, Fantastici Quattro e Casanova (solo per citare i primi che mi vengono in mente) ha affrontato con sangue freddo.

"Bene... bene... innanzitutto, direi che dovresti cercare immediatamente un professionista che sia in grado di aiutarti. Perché, a parte la mia esperienza, io non sono assolutamente qualificato ad aiutarti. E la mia esperienza mi dice che se ci si trova in un luogo triste e oscuro come quello in cui ti trovi, talmente disperato da scrivere cose come questa a un completo sconosciuto su internet, allora è necessario mettersi in contatto con qualcuno che sia in grado di iniziare ad aiutarti a guarire.

In secondo luogo, direi... direi che ti sbagli. Ti direi che ci sono tantissime cose di cui nessuno di noi sa nulla, soprattutto quelle che riguardano il domani. E dare per scontato che ciò che accadrà domani è compromesso da un errore che hai fatto oggi, è un errore. 

Ti consiglio di leggere QUESTO articolo di Tad Friend intitolato Jumpers, nel quale il giornalista incontra i sopravvissuti tra coloro che si son buttati giù del Golden Gate. E quando lui gli chiedeva il perché di questo gesto, tutti costoro più o meno rispondevano allo stesso modo: "ho capito che tutto ciò che avevo fatto nella mia vita fino a quel momento aveva compromesso tutto il resto, l'unica soluzione ai  miei problemi era saltare".

E sappi che quell'articolo mi ha tenuto fermo al mio posto più di una volta durante le mie notti più oscure. 

E poi mi piacerebbe dirti qualcosa di cui forse nemmeno mia moglie è a conoscenza. Questa cosa mi è accaduta anni prima che ci incontrassimo - cazzo, più di un decennio - non si è trattata dell'unica volta che sono stato vicino al suicidio, era la notte del ringraziamento. Mangiai bene e poi attesi che tutte le luci fossero spente, andai in bagno. Riempii la vasca di acqua calda e mi ci misi dentro con un rasoio. 

Non appena cominciai a tagliare, una scossa di dolore mi arrivò dritta al cervello, mi fermai e pensai - ultima possibilità, ne sei sicuro? 

Ero stanco. Sapevo che ci sarebbero stati ancora degli alti e bassi, ma ero così dannatamente stanco che non riuscivo a sopportare l'idea di dover andare avanti. Avvertii questo... infinito susseguirsi di giornate grigie, e la necessità di dover simulare un sorriso quando incontravo qualcuno. La costante pressione di dover continuamente trattenere tutto il mio malessere era semplicemente estenuante. 

Allora cominciai a fantasticare - c'è qualcosa riguardo la quale nutro ancora un po' di curiosità? Pensai a un fumetto che stavo leggendo, di cui non avevo capito il finale della storia in corso di pubblicazione. Allora ho capito che avevo ancora curiosità. Questo era il gancio a cui avrei dovuto aggrapparmi. [...]. 

Mi resi conto che era da tantissimo tempo che non mi capitava di ridere. Ero talmente stordito e chiuso in me stesso che... mi ero dimenticato come si rideva. Se avessi riso un po' magari avrei cominciato a rimettermi in moto. Così decisi di aspettare che finisse la storyline del fumetto che stavo leggendo, magari di provare a farmi qualche risata per poi rivalutare i miei propositi. 

Insomma, m i trovavo in una vasca da bagno con questo rasoio incredibilmente affilato, giusto? Guardai verso il basso e vidi tutte le parti di me che galleggiavano sull'acqua e pensai, bene, è divertente e cominciai a lavorare. 

Rasai esattamente la metà del mio pelo pubico, in verticale. Il risultato finale fu buffo. Cominciai a ridere. E ogni volta che andavo in bagno a pisciare, guardavo verso il basso e mi mettevo a ridere.

Poco dopo mi feci prendere moltissimo da Chuck Jones e Tex Avery (creatori e animatori di moltissimi personaggi della Warner Bros e di Tom & Jerry). Quindi molto meno sfregamenti e molto più divertimento.  

Gesù. All'epoca ero ancora al liceo. Scavate a fondo se volete vedere una foto del tipo strambo e paffutello che se la ride ogni volta che nel suo bagno si guarda il cazzo. Quello ero io. 

E poi credo che ti parlerei di Dave, che qualche anno più tardi rispetto a me, fece la stessa cosa senza trovare il mio stesso espediente del cazzo zebrato. E non appena iniziò a sanguinare alla radio passò "Brown eyed girl" e lui capì che non avrebbe mai più avuto l'opportunità di sentire ancora quella canzone, così come se si trovasse in una sanguinosa commedia degli equivoci - Giuro su Dio che quello che ti sto raccontando è tutto vero - uscì dalla vasca, si vestì alla bell'e meglio e scese al piano di sotto per chiedere aiuto alla sua famiglia solo per scoprire che la sua famiglia non era in casa. Allora uscì, prese la sua auto e si diresse a casa di Doug, ma neanche Doug era in casa, tornò in auto e perse i sensi mentre la radio della sua auto ripeteva all'infinito la riproduzione di un CD di Van Morrison. Fino a quando, per fortuna, tornò la madre di Doug. 

Cazzo, lo conosci Van Morrison? 

Una canzone, un fumetto, qualcosa di stupido o di incredibilmente insignificante. Da quel seme può venire tutto il resto, te lo giuro. 

E credo che l'ultima cosa che ti direi... ti direi, se mi hai contattato è stato per avere una risposta, allora devo insistere affinché tu mi ascolti. Perché significa qualcosa. Mi conosci? Conosci il mio lavoro? Hai letto la mia roba e hai pensato, be' cazzo, se qualcuno sa perché la mia vita non deve cessare, se c'è qualcuno qualificato a salvarmi quello è lui? Okay - va bene, allora in qualità di quella persona che tu hai scelto ti sto dicendo: cerca aiuto. Adesso, oggi, stasera - prendi il telefono e cerca un medico che possa aiutarti a guarire, qualcuno che possa aiutarti a rendere nuovamente il tuo mondo a colori. Tutto ciò di cui hai bisogno è una piccola cosa. Le World series, Avengers 2, il nuovo show di Tina Frey, il primo numero di Pretty Deadly, qualche parte del mondo che ancora non hai visto, una bevanda che si ama, chi cazzo amerà il tuo cane come te quando non ci sarai più, vorrai sapere se J.J. Abrams rovinerà Star Wars, hai  mai dato da mangiare a un delfino direttamente dalla tua mano? Non mi interessa quanto possa sembrare stupido ma ti garantisco che da qualche parte nella tua vita c'è un insignificante granello di polvere che ti può aiutare a immetterti sulla giusta via del ritorno. Questo è tutto quel che serve. Un fottutissimo granello che va alla deriva nella tua testa. 

Ed io ti sto dando una riposta, perché tu mi hai fatto una domanda, ma io lo so... lo so, lo so, figlio di puttana, perché anche io sono stato in quel vuoto all'interno del quale ti stai fottendo, e si ti guardi bene intorno vedrai la mia scrittura su quelle pareti e se guardi abbastanza a lungo, ti giuro su Dio che inizierai la risalita. 


Kelly Sue DeConnick e Matt Fraction

1 commento:

paolo papa ha detto...

concordo. molto bello!

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