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ASCESA E DECLINO (SUL SUOLO STATUNITENSE) DI IGOR KORDEY, IL DISEGNATORE PIÙ VELOCE DEL WEST!

Cable
illustrazione di Igor Kordey


Senza ricorrere all'azzeramento della continuity e al rilancio delle sue testate principali con nuovi numeri uno impressi in copertina, all'inizio di questo millennio la Marvel operò un drastico rilancio del suo universo narrativo. Regista dell'operazione (di importanza vitale, dal momento che la casa editrice si trovava sul baratro del fallimento) fu Bill Jemas. Limitare l'influenza della continuity e spedire le serie verso sentieri inesplorati fu la regola principale che si chiedeva di adottare ai talenti coinvolti, e dando loro un'ampia libertà creativa di talenti l'ex-presidente della Marvel ne coinvolse davvero tanti. Senza onesti mestieranti e bravi artigiani capaci di rispettare le date di consegna e inviare in tempo il materiale commissionatogli, nell'industria del fumetto statunitense (e non solo) non si va avanti. Ecco dunque, dalle pagine di Comic Book Resources (che a sua volta riprende un'intervista dell'epoca pubblicata su Newsarama), un gustosissimo aneddoto.

Igor Kordey
Il fiore all'occhiello del rilancio voluto da Jemas (e Joe Quesada) fu il team creativo incaricato di rilanciare gli X-Men (altri tempi! All'epoca quella degli uomini-x era l'ammiraglia della casa editrice, non testata da boicottare ma da proporre al grande pubblico; anzi il mancato sfruttamento dell'onda lunga del successo della prima pellicola cinematografica diretta di Bryan Singer era costata la poltrona di Editor-In-Chief a Bob Harras): Grant Morrison e Frank Quitely

Quitely, la cui maniacale cura per i dettagli e la conseguente lentezza con cui realizza ogni singola tavola era ben nota, non avrebbe mai potuto reggere il ritmo mensile; per questo da subito gli fu affiancato Ethan Van Sciver, un altro autore, però, abbastanza lento. Fu a questo punto che per fronteggiare i ritardi di Quitely e Van Sciver, l'x-office reclutò Igor Kordey. A raccontare come andarono le cose è lo stesso disegnatore croato:

"Inizialmente mi occupai di Cable. Consegnavo le tavole sempre un po' in anticipo rispetto alle deadline concordate. A causa di esperienze precedenti, ero ben consapevole che poteva capitare di tutto, e sarebbe stato meglio, dunque, avere sempre delle storie già pronte per fronteggiare eventuali ritardi e contrattempi." 
Nel contempo, Mr. Tishman, lo scrittore di Cable, era stato coinvolto nella scrittura di alcuni serial TV e cominciò a ritardare nella consegna degli scripts. Cominciai a chiedere altri lavori, per poter riempire gli enormi tempi morti che  si stavano venendo a creare. Arrivò così la miniserie di Black Widow, e un po' dopo, mi fu offerto di realizzare New X-Men. Dapprima realizzai il numero 120, lo completai, matite e chine, in dieci giorni e gli editor furono talmente contenti che mi offrirono di occuparmi anche del 119 - e questo perché gli altri disegnatori erano in ritardo. E tutto ebbe inizio da questo: mi arrivarono offerte per una miniserie con Storm e Capitan America; tutti gli editor volevano che lavorassi per loro. Gli telefonai e gli dissi: lo posso fare, ma visto che mi apprezzate così tanto datemi il giusto pagamento per ogni pagina. Due giorni dopo mi fu offerto un contratto in esclusiva -- e il resto è leggenda".
Un periodo di enorme produttività, che lo vide passare da Cable a Soldier X, fino alle storie degli X-Men di Morrison, ma i lettori cominciarono a percepire che Kordey disegnava in maniera un po' troppo frettolosa. Era forse troppo oberato di lavoro?

Una sequenza tratta dal ciclo dei New X-Men di Morrison
in cui viene introdotto il personaggio di Fantomex.
Un lavoro di cui Kordey è ancora adesso soddisfatto

"Sì. Nel maggio del 2002, realizzai quattro albi contemporaneamente: l'ultimo numero di Cable, il primo di Soldier X (serie inedita in Italia che continuava le avventure di Nathan Summers), l'ultimo capitolo di Black Widow e New X-Men #124. Una follia! Ed era logico che qualcosa andasse storto, almeno su uno di questi albi -- fu così che New X-Men risultò davvero orribile.
Per realizzare un albo completo impiegavo una settimana. Il ciclo di episodi incentrato sugli Shi-ar è davvero orribile, ma continua  a piacermi il lavoro che ho fatto sul ciclo che introduceva Fantomex - è forte! A tutt'oggi ricevo ancora tanti apprezzamenti per quegli episodi da molti appassionati europei [...]" 
Dal mio punto di vista attuale, molti di quegli albi sono al di sotto dei miei standard di qualità... non c'è altro da dire. Mi persi nella convinzione che quel modo di disegnare era quello giusto, e nessuno mi fermò. Ricevetti una telefonata molto gentile dal mio editor sugli X-Men sulla necessità di pulire i miei disegni, ma all'epoca davvero non capii cosa intendesse, e nessuno si lamentava di come arrivassero gli albi. Credo che quello fu il momento cruciale - nessuno mi disse "Hey! Fermati. Aspetta un secondo! Lavoriamo insieme! Questo, questo e questo è sbagliato! Prova ancora e fallo con maggior lentezza..." Ero il mio solo giudice, giuria e boia. Nell'industria del fumetto gli editor sono come skipper, guidano gli scrittori attraverso le difficoltà del raccontare storie. Sono persone che hanno una visione... non ho avuto la fortuna di lavorare con qualcuno di questi visionari, con uno come Axel Alonso, per esempio". 

Tavola di apertura di Texas Kid, My Bro
web comics prodotto da Igor Kordey e Darko Macan
(lo trovate QUI)


L'esperienza di Igor Kordey con la Marvel non durò molto a lungo. Differenze di vedute con l'editor degli X-men lo fecero licenziare dal rilancio di Excalibur (di cui aveva già disegnato un paio di albi che non hanno mai visto la luce, dal momento che furono affidati al subentrante Aaron Lopresti che si occupò di disegnare di nuovo le sceneggiature di Chris Claremont), ma la sensazione è che se alla Marvel avessero sfruttato meglio le sue caratteristiche, Kordey avrebbe avuto molta più fortuna negli USA (ma la dea bendata gli ha sorriso in Francia).

Una suggestiva sequenza, che omaggia Watchmen,
tratta da Texas Kid, My Bro,

4 commenti:

LUIGI BICCO ha detto...

Ecco. Io mi sono sempre chiesto che fine avesse fatto e perché. A me Kordey piaceva e pure parecchio (certe sue cose erano spaventosamente belle). So che ha lavorato (e continua a lavorare) per l'editore francese Delcourt. Ma sembra proprio assurdo che a parte la sua parentesi con la Marvel, nessuno tra DC, Image o altri non gli abbiano fatto uno squillo per affidargli qualcosa. O c'è altro sotto, oppure boh.

LUIGI BICCO ha detto...

Mi sono appena ricordato che il primo lavoro per la Delcourt deve essere stato quel "Empire" pubblicato tempo fa anche qui da noi dall Cosmo. Ora disegna l'Histoire Secrete. Guardando le tavole, viene davvero da chiedersi se si è pazzi o meno nel non avvalersi di un talento del genere.

Comix Factory ha detto...

é chiaro che ci sia qualcosa che non conosciamo fino in fondo, forse l'ottimo Kordey ha anche lui il suo bel caratterino. Comunque ha realizzato qualche cosina, ma davvero poca cosa, per Dark Horse e IDW. Certo che il lavoro compiuto su Empire (sebbene presentato in Italia in formato ridotto) è impressionante e fa davvero dispiacere che Kordey non si occupi di una serie importante dello scenario USA

Francesco De Paolis ha detto...

Anche i suoi X-Treme X-Men erano molto belli.

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